Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/361


BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 311

Sesto deve ai tempi moderni il suo ampio sviluppo; lo deve all’istituzione di opifici industriali, primo dei quali la celebre manifattura di porcellane di Doccia, alla industria dei lavori di paglia ed alla produzione ferace de’ suoi campi. Oggi Sesto non è più un villaggio; è ciò che in altri tempi si diceva una grossa terra, popolata da oltre 7800 abitanti, ricca di caseggiati, di palazzi e di villini che le danno un aspetto di moderna e florida eleganza. È sede di comune e di mandamento, ha comunicazioni continue con Firenze per mezzo della ferrovia e del tranvai, ha un bel teatro, numerose scuole fra le quali quella riputatissima d’arte industriale. Nel centro del paese è un’ampia piazza, sulla quale sorge il palazzo Comunale, edifizio moderno che potrebbe dirsi degno d’una cospicua città. Il comune di Sesto conta quasi 19,000 abitanti.

Sesto. - Villa dei Marchesi Corsi-Salviati. — L’ampia facciata che prospetta la Via Vittorio Emanuele, le eleganti logge che si spingono verso il giardino vasto e delizioso, i ricchi adornamenti delle grandi sale, le statue, le decorazioni di carattere rustico, le fontane, i giuochi d’acqua, contribuiscono a far di quella villa uno dei più suntuosi palagi di campagna de’ nostri dintorni. In origine era qui una casa da signore della famiglia Carnesecchi, che altri possessi ebbe fin da tempo immemorabile nel territorio di Sesto. Il 7 gennaio del 1502 Luca di Andrea Carnesecchi vendeva a Simone di Jacopo Corsi una casa da signore con orto murato, colombaja ecc. La riduzione e l’adornamento della villa furono fatti dalla famiglia Corsi nel secolo successivo, con tutto quello sfarzo e quella magnificenza che il gusto e l’eleganza de’ tempi richiedevano e che la ricchezza di quella celebre famiglia consentiva. Artisti valentissimi furono impiegati nelle nuove costruzioni, nelle decorazioni di stucchi e di pitture e fra gli altri meritano d’esser ricordati i nomi di due geniali e brillanti pittori: Federigo Zuccheri e Baccio Del Bianco.

Il giardino poi è fra i più belli e più deliziosi che vennero creati in quel secolo XVII, in cui tutto doveva essere in armonia collo sfarzo degli abiti, colla magnificenza dei costumi e degli usi. Esso si distende a mezzogiorno della