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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. | 307 |
elegante e corretto di quel tempo. Di questa sua ricca ricostruzione in pietra serba ampie tracce nella sua facciata che è di forme assai gentili, per quanto i restauri successivi l'abbiano danneggiata, com’hanno tolto all’interno ogni carattere di antichità, conservandole soltanto la tettoja a cavalletti. Borghino di Niccolò Cocchi spedalingo di S. Maria Nuova cedette nel 1522 i suoi diritti patronali a quello spedale; ma oggi è divenuta di data Regia. Essa è preceduta da un portico sotto il quale è la sepoltura dell’antica famiglia Bucherelli. Nella chiesa si conservano tuttora diverse opere d’arte: dietro l’altar maggiore è un tondo in tavola colla Madonna, il bambino e S. Giovannino, pregevole opera della maniera di Lorenzo di Credi; sull’altare a sinistra entrando è un quadro racchiuso da ricca cornice intagliata, coll’Annunziazione e nel gradino lo Sposalizio della Vergine, dipinto della maniera del Bronzino adorno degli stemmi dei Cocchi; ai lati dell’altar maggiore si veggono due tabernacoletti di pietra squisitamente scolpiti da un artista del XV secolo; l’occhio sulla facciata e quello del coro hanno delle vetrate dipinte del XVI secolo, forse dell’officina dei Frati Ingesuati; in sagrestia è una croce processionale di rame del XIV secolo. Tutte queste opere, meno forse la croce, furono fatte fare dalla famiglia Cocchi della quale, sulla facciata e in varie altre parti della chiesa, si veggono gli stemmi.
Morello. - Villa Sforni. — Delle numerose ville, o case da signore che esistevano in antico nel popolo di Morello, questa è una delle poche superstiti e la più importante per la sua costruzione e per la vaghezza dei suoi annessi. Fin da tempo remoto apparteneva ad una famiglia originaria appunto da Morello e che teneva da parte guelfa, tanto che dopo il disastro di Montaperti, i ghibellini trionfanti la smantellarono nel 1260 in odio a Rustichello, Azzolino, Cenno ed agli eredi di Diociajuti da Morello. Questa famiglia da Morello portò in seguito il cognome di Riccardini in possesso dei quali troviamo la villa nel primo catasto del 1427. Forse da quest’antica famiglia discendeva quella Bartolommea di Bastiano di Cenni che a metà del XVI secolo lasciava questo suo possesso allo