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BARRIERA DEL PORTE ALL’ASSE. 305

questo edifizio la dimora primitiva di una famiglia Bucherelli, originaria appunto di Morello e che discesa poi a Firenze acquistò anche una cospicua fortuna esercitando l'arte del lino. Essa ebbe la villa dal XIV secolo fino alla sua estinzione avvenuta ai primi del XVII secolo. La villa fu poi dei Tartini, quindi dei Checcacci.

Nel caseggiato annesso alla villa de’ Bucherelli era compresa anche un’antica casa da signore dei Ginori.

Chiesa di S. Giusto a Gualdo. — Sulle alte pendici di Monte Morello, laddove alla strada comunale si sostituiscono dei sentieri che conducono sulla vetta del poggio, è la chiesa di S. Giusto a Gualdo, che sorse in una località appartata e coperta di selve. Antichissima d’origine, serba nelle mura esterne di pietra le tracce de’ secoli lontani, mentre la sua facciata è quasi nascosta da un umile portichetto. Di lei si hanno ricordi fino dal XIII secolo e per lungo tempo fu di patronato della famiglia Ginori, della quale si veggono tuttora gli stemmi. Il patronato passò dipoi al Governo ed una metà fu assegnata alla famiglia Fioravanti di Firenzuola come patrona della chiesa di S. Donato a Lonciano che insieme a quella di S. Antonio alla Collina venne unita alla chiesa di Gualdo. Di oggetti che possano presentare un interesse d’arte non vi sono che una croce processionale del XIV secolo ed una pianeta verde del XV secolo.

Gualdo o Poggiolo.- Villa Sforni. — La famiglia Viviani, che ebbe le sue antiche case in Piazza del Duomo, possedeva fin dal XIV secolo questa casa da signore che nel secolo successivo passò alla famiglia Soldi: più tardi fu dei Salviati e quindi dei Capponi.

A scirocco di Gualdo in una vallicella è

S. Donato a Lonciano o all’Isola. — Oggi è un piccolo oratorio di antichissima costruzione dipendente dalla chiesa di S. Giusto a Gualdo, mentre fu parrocchia fin da tempo remoto. Nel suo territorio ebbero possessi diverse antiche famiglie fiorentine e dall’estimo dei danni cagionati dai Ghibellini dopo Montaperti sappiamo che vennero abbattute delle case in danno di Jacopo d’Arrigo e di Gualzello


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