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20 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
1759, poi ai Raffael, quindi ai Finzi di Livorno e finalmente agli Alcaique; dai quali l’acquistò in seguito il Cav. Catanzano Santini per rivenderla all’attual proprietario Sig. Bruno.
S. Martino a Terenzano. — È la chiesa parrocchiale d’un antico popolo, sparso su di un colle ubertosissimo che si collega con quelli di Settignano e di Pontanico.
A Terenzano nacque nel 1492 Simone Mosca figlio di Francesco di Simone Delle Pecore, più tardi detto Moschini, scultore ed architetto che lavorò a Roma, a Perugia, a Loreto, ad Arezzo a Pisa e ad Orvieto dove morì nel 1558 e fu sepolto nella cattedrale.
La chiesa di S. Martino conserva, tanto all’esterno che all’interno qualche traccia della sua antica costruzione ed è assai ricca di opere d’arte di notevole importanza.
Ai lati dell’altar maggiore sono due trittici con decorazioni di rilievo in terracotta che racchiudono degli affreschi di fattura alquanto rozza, della scuola dei Gaddi
In uno è la Vergine col bambino ed i Santi Lorenzo e Iacopo; nell’altro è la Maddalena fra S. Giovambattista e S. Martino Vescovo. Di massimo interesse è un’ancóna, oggi scomposta, che ha nella tavola centrale la Vergine col bambino e nelle altre quattro le mezze figure di S. Martino, S. Lorenzo, S. Gregorio Magno e S. Genoveffa.
Da una iscrizione che rimane al disotto delle diverse tavole, si rileva come l’ancóna sia opera di Lorenzo di Niccolò valente maestro fiorentino che operò fra gli ultimi del XIV e i primi anni del XV secolo e del quale si conservano solo poche altre opere certe, come un ancóna a S. Domenico di Cortona ed una tavola a S. Leonardo in Arcetri1.
Altre cinque tavolette che costituivano pure un’ancóna d’epoca e di fattura alquanto anteriore, sono pure in sagrestia, dove si conservano altresì una tavola colle figure dei Santi Giovanni Battista, Lorenzo e Martino opere dei
- ↑ L’iscrizione delle tavole è la seguente: Questa tavola a fatta fare Domenico Dell'aveduto per rimedio dell'anima sua e de' suoi discendenti — anni Domini MCCCCII del mese di gugno al tempo di Ser Piero — Lorenzo pinsit.