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274 I DINTORNI DI FIRENZE.

delsa. Furono i Carlini che spendendovi notevolmente ebbero cura di ampliare e di abbellire questa loro gradita residenza che con nuovi acquisti corredarono di un ampio possedimento. De’ Carlini fu qui lungamente ospite il fecondo e geniale pittore Giovanni da S. Giovanni il quale adornò l’edifizio di molte opere sue. Dipinse in modo vaghissimo la volta della cappella, effigiò i padroni della villa ed i loro figli ed in una sala fece un fregio di originale composizione e di fattura squisita: tutti questi lavori che si conservano tuttora, sono da annoverarsi fra le opere più vigorose e più gaje compiute da quel valentissimo artista1 All’estinzione della famiglia Carlini, la villa passò per eredità nella famiglia De Saint-Seigne.

Casale - Villa De Saint-Seigne. — Un’altra villa poco distante da quella principale possedettero i Carlini e questa pure fin da tempi antichi ebbe il nome di Casale. Tale villa era ai primi del XV secolo della famiglia Franceschi del Lion Rosso ed appartenne a quel Ser Luca di Francesco celebre oratore dell’università della Mercanzia. Dai Sindaci dell’eredità giacente di Giovan Francesco di Pagolo, la comprò nel 1535 Andrea di Pagolo Carnesecchi i cui eredi la rivendevano nel 1548 ad Antonio di Pietro Galli. Matteo di Niccolò Carlini, che già possedeva l’altra villa di Casale, acquistava nel 1560 anche questa dal giu-


  1. In un libro di ricordi di casa Carlini che potei esaminare, grazie alla cortesia del defunto sig. Giovanni De Saint-Seigne sono diverse interessanti notizie relative alla villa di Casale. La villa fu rifabbricata quasi del tutto nel 1560 e corredata di comodi annessi. Per gli usi del giardino si costruì un gran serbatojo capace di 40.000 barili d’acqua, e su di esso si creò un grande stanzone che servì ad uso di teatro. Nel 1615 Giovanni da San Giovanni dipinse molte cose belle. È notevole questo ricordo dei lavori condotti da quell’artista per la famiglia Carlini: «Ricordo come il 1° martedì dopo Ognissanti, a dì 6 di novembre 1618 da M.o Giovanni Mannozzi da S. Giovanni pittore stimato, fu lasciato finito un ritratto intero a olio della Justina mia carissima figlia lavorato da lui a Casale e cavato in parte da un altro ritratto fatto a fresco pure da lui due mesi innanzi alla morte sua, nella cappella di Casale a somiglianza d’un angiolino e per recognizione et gratitudine riceve da me lire 35 quasi più diss’egli per amorevolezza che per pagamento, essendo egli stato in due volte 15 giorni da me a Casale.»