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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. | 265 |
Panche e di Quarto. Il nome di remotissima origine era comune, oltre che al gruppo di case, anche a diverse ville esistenti qui attorno e comprese nei popoli di S. Stefano in Pane e di S. Maria a Quarto, ville che appartennero a celebri famiglie come gli Agli, i Giugni, gli Spinelli, i Rondinelli.
Il Sodo - Casa Minoccheri. — È l’edifizio più grandioso di questo casale e colla sua alta e massiccia torre e i resti di ricche decorazioni di pietrame rivela il suo originario carattere di una comoda e ricca casa da signore. Nel XIV secolo infatti la possedeva già la celebre famiglia Compagni dalla quale l’acquistavano nel 1531 i figli di Giuliano Ambrogi che insieme ad altri loro congiunti ebbero numerosi poderi e parecchie ville nelle vicine località. Uno dei figli di Giuliano, Vincenzo, fu tra più fieri nemici de’ Medici ne’ primi anni del principato, sicché i beni suoi, caddero nelle mani del fisco, il quale vendeva nel 1593 questa villa a Simone di Pietro Struffi. Questi la rivendè nel 1630 a Giovan Battista di Santi Landini Sassi che era stato erede degli Ambrogi ed i successori di lui restarono lungamente in possesso di quest’antica villa.
Il Sodo o al Diritto. - Villa, oggi convento delle Domenicane. — A’ primi del XV secolo era una casa da signore appartenente ad una famiglia Di Tura che esercitava l’arte del battiloro. A’ primi del secolo successivo essa venne acquistata da Jacopo Corsi il quale morendo la lasciò allo Spedale di S. Maria Nuova. Dallo Spedalingo la comprava nel 1525 Giovan Battista di Piero Sermanni e da lui passava nel 1570 ai Carnesecchi che nel 1619 la rivendevano al Cav. Cosimo Ridolfi, il figlio del quale Niccolò, nel 1660 l’alienava al Collegio dei Padri Gesuiti che colle eredità avute da varie famiglie e coi nuovi acquisti aveva formato attorno alla città un cospicuo patrimonio di beni di campagna. Soppressi i Gesuiti, i beni loro furono venduti e questa villa che troviamo indicata come «un palazzo con cappella e giardino» fu acquistata nel 1774 dai Landini Sassi per aggiungerla agli altri possessi che avevano qui attorno. Modernamente fu della famiglia Schneiderff la quale la cedette alle Monache