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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 259

miglia che aveva le sue case in Firenze in una via che ne serba tuttora il nome, possedeva fin da tempo remoto una delle due ville, alla quale altra ne aggiunse nel corso del XV secolo. La villa più antica, per pochi anni fra il 1480 e il 1498, appartenne ai Soderini; ma poi tornò in possesso dei suoi antichi padroni. L’altra andò nel 1545 in proprietà di Vincenzo Bartolini Nettoli per dote della moglie Cammilla di Bartolommeo Pescioni e Antonio di lui figlio la vendè nel 1571 a Bartolommeo di Piero Orlandini. Però nel 1600 Piero Pescioni la ricomprava da Annibale di Bartolommeo Orlandini e unendola all’altra che già possedeva, la ricostruiva di più ampie proporzioni e più elegante. Da Margherita Pescioni vedova di Alessandro Gerini passò nel 1642 per eredità in Piero d’Ulisse Da Verrazzano e da questa famiglia pervenne nel 1730 nei Corsi e successivamente nei Pucci e nei Guicciardini.

Le Panche o sul Terzolle. - Villa Lastricati. — Questa villa, situata vicino ad un mulino sulla riva del torrente Terzolle, era ai primi del xv secolo uno dei possessi dei Pescioni. Verso il 1480 passò nei Soderini, ma pochi anni dopo la ricomprava Michele di Lionardo Pescioni. Passava di li a poco in Luca di Agnolo Tornabuoni. Ritornò nel 1546 ai Pescioni che ne rimasero dipoi lungamente padroni.

Le Panche. — È un piccolo borgo che fiancheggia la vecchia via Pratese, o Pistojese posto fra la pieve di S. Stefano in Pane e il casale del Sodo, e che trasse il nome dai ripari posti a difesa del torrente Terzolle chiamati panche o panchette. In questo luogo dove sono numerose ville di antichissima fondazione, per testamento fatto nel 1295 da Benuccio Del Bene del popolo di S. Apostoli, sorse uno spedaletto dedicato a S. Bartolommeo e più tardi doveva essere edificato nei terreni lasciati nel 1356 da Ser Martino da Combiate un monastero dedicato a S. Martino; ma invece che alle Panche gli esecutori testamentarj preferirono di erigerlo più vicino a Firenze fuor della porta al Prato nel luogo detto le Carra. Più tardi anche lo spedale di S. Bartolommeo fu trasferito accanto al monastero; ma T uno e F altro vennero abbattuti nei giorni precedenti all'assedio. Del luogo che servì per qualche tempo ad uso