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BARRIERA DEL ROMITO. 245

dintorni; ma di tutta la diocesi fiorentina. Le prime memorie sue datano da tempo remotissimo, quando era chiamata S. Jerusalem (abbreviazione di S. Pietro in Jerusalem) a Cersino. Alla metà dell’XI secolo la troviamo già indicata col titolo attuale di S. Andrea. Molti sono i ricordi storici che ad essa si riferiscono; ma ci limiteremo ad accennare soltanto a quelli che offrono un interesse speciale. Posta in mezzo alle possessioni degli antichi Cattani di Cercina e di Castiglioni, essa deve in gran parte a questa famiglia che vi esercitò i diritti patronali, i diversi restauri ai quali andò soggetta e molte delle opere d’arte che l'adornano, mentre nel corso de’ secoli ebbe fra i suoi pievani molti personaggi appartenuti a quella nobile famiglia. Aveva il piviere abbastanza esteso e da lei dipendevano sei chiese parrocchiali tutte di patronato dei Catellini da Castiglione e tutte, meno quella di S. Michele a Castiglioni, soppresse in seguito o convertite in annessi. Qualche altra famiglia che possedeva beni nelle vicinanze si trova in antico a parte del patronato coi Cattani di Cercina; nel 1229 gli Adimari ed i Figiovanni, nel 1395 pure i Figiovanni, nel 1394 un Gherardo di Pazzino del popolo di S. Paolo, nel 1412 certi Della Greca e gli Adimari, mentre nel 1467 restano soli patroni i Catellini Da Castiglione. Un’antica immagine della Vergine tenuta in gran venerazione dette origine alla costituzione di una compagnia di Fiorentini che annualmente si recava processionando a Cercina, trattenendovisi l’intera giornata per celebrare solenni funzioni. A queste processioni presero parte una volta l’Arcivescovo S. Antonino, un’altra Papa Leone X, mentre non mancarono d’intervenirvi successivamente i sovrani ed i principi di casa Medici. Delle antiche chiese del suo piviere le furono unite in varie epoche quelle di S. Martino a Bugliano, S. Maria a Starniano, S. Marco e Caterina a Monte Morello e S. Margherita a Cercina Vecchia.

Sorge la pieve sulla pendice di Monte Girello che scende verso la valle del Terzolle, alla falda del poggio dove inalzava un giorno orgogliosa le sue torri e le sue mura merlate la rocca di Castiglione. Conserva all’esterno in