Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
BARRIERA DEL ROMITO | 235 |
merita soprattutti d’esser ricordato lo storico Pier Francesco Giambullari.
La chiesa, che ebbe molta importanza ne’ tempi in cui a Careggi convenivano i cittadini più autorevoli e gli uomini più dotti, talché poteva dirsi che da Careggi si guidavano le sorti di Firenze, non ebbe mai dovizia di opere d’arte ed oggi, uniche cose meritevoli d’osservazione, sono una graziosa tavoletta colla Madonna, il putto e varj angeli della maniera di Benozzo Gozzoli che verso il 1850 fu qui depositata da alcune monache del soppresso convento di S. Agata in Via S. Gallo, e la tela dell’altare rappresentante S. Pietro che riceve le chiavi, discreto dipinto di Francesco Conti scolaro di Simone Pignoni.
Annessa alla chiesa è la Compagnia della Natività di Maria Vergine e S. Rocco che occupa una delle navate laterali della chiesa primitiva. Sulla porta si veggono scolpiti gli stemmi della famiglia fiorentina de’ Capitani che si estinse nel 1734.
Belvedere. - Villa Bicci. — Fu casa da signore dei Rinieri, ricchi mercanti fiorentini fino dai primi del XV secolo. Bernardo di Rinieri la vendè nel 1457 a Cardinale di Giovanni Del Bulletta e i sindaci di lui l’alienarono nel 1477 a Niccolò di Giovanni Cambi-Importuni il quale la rivendè poco dopo a Ser Jacopo e Antonio di Martino Martini da Empoli. A questa famiglia appartenne fino al 1628, poi passò fra i beni dell’Arte dei Mercatanti la quale la dette a livello all’Abate Orazio di Bernardino degli Albizzi. L’ebbero dipoi a livello i Giambonelli e quindi i Neri del gonfalone Nicchio. Nel 1480, quand’era in possesso dei Cambi-Importuni, il podere della villa confinava con alcuni beni di Vittorio di Lorenzo di Bartoluccio, ossia il valente scultore figlio di Lorenzo Ghiberti.
Le Fontanelle o Careggi di Sotto. - Villa Frank Mason. — Quest’antica villa che ha un’importanza storica notevolissima per essere stata dell’insigne filosofo Marsilio Ficini, apparteneva a’ primi del XV secolo alla famiglia Niccolini e nel 1427 era di Francesco di Niccolino. Come e quando passasse in proprietà dei Medici e poi di Marsilio non risulta dai libri della Decima. Soltanto