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BARRIERA DEL ROMITO | 233 |
La villa di Careggi conserva tuttora nella sua parte esterna l’apparenza di un medievale castello, coronata da un ballatojo sporgente e merlato sul quale poggia una maestosa tettoja. Nell’interno il sentimento di modernità ha preso il sopravvento; ma vi si ammirano ancora il bel cortile nel quale stanno associate l’architettura del XIV e quella del secolo successivo, delle loggie eleganti, delle belle decorazioni di pietrame di stile del rinascimento e degli affreschi vasariani. Circonda la villa un parco delizioso con ampj viali, con vasche, peschiere, fontane e superbe aiuole fiorite, avanzi di quel celebre giardino nel quale si tenevano un giorno le accademie ed i banchetti dell’accademia platonica.
La Torre di Careggi. - Villa de’ Conti Misciatelli. — Era questo il più importante fra gli annessi della Villa Medicea e serviva spesso di ospitale dimora ai molti personaggi illustri che i Medici suolevano accogliere con signorile liberalità.
Fin da tempo immemorabile era stato un palagio forte a guisa di castello che i Vecchietti possedevano in mezzo ai loro beni e che dopo la vittoria di Montaperti fu oggetto delle vendette de’ ghibellini. Da’ Vecchietti passò ai primi del XV secolo in Messer Manno Temperani il quale lo vendè a Messer Orlando de’ Medici. Da lui l’acquistò Piero di Cosimo de’ Medici per accrescere il suo possesso di Careggi ed alla cacciata de’ Medici da Firenze, gli ufficiali dei ribelli lo alienarono ad Alfonso di Filippo Strozzi. Ma questi poco potette godersi questo nuovo acquisto, perchè Alessandro de’ Medici, appena divenuto signore di Firenze, lo confiscava e lo restituiva al patrimonio familiare. La villa della Torre seguì dipoi le sorti della villa Granducale servendo ad uso di fattoria.
L’edificio serba quasi intatto il carattere medioevale colla torre ed il coronamento merlato ed un antico cortile a logge oggi in parte richiuse. Sulla via che conduce alla chiesa è la località chiamata
Belcantone o la Palagina. - Villa Dauphiné. — Gli Arrighetti-Corsetti possedevano ai primi del XV secolo