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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. | 215 |
possesso di questa villa, ebbero cura di accrescerne il fabbricato e di adornarlo; ma furono i Marchesi Gerini che più specialmente si adoperarono a renderla uno splendido e delizioso soggiorno, circondandola d’un vaghissimo giardino, decorandone le mura esterne di graffiti e adornandola con tutto il lusso e tutta la magnificenza propria del seicento. Modernamente fu dei Pandolfina Principi di S. Giuseppe.
Montughi. - Villa Braggiotti. — Fra le molte case da signore che la famiglia Davanzati possedeva fino dal XIV secolo sui colli di Montughi, fu pure questa villa la quale restò a far parte del patrimonio familiare fino all’anno 1609 in cui Giovanni di Bartolommeo con testamento del 12 marzo la lasciava al Collegio di S. Giovannino della Compagnia di Gesù. Alla soppressione de’ Gesuiti, la villa fu rivenduta nel 1692 a Monsignor Francesco Maria Sergrifi, il quale l’alienava nel 1714 a Gostanza di Giuliano Bartolini moglie di Francesco Grossi. Nel 1735 comprava cotesta villa Simone di Francesco Signorini, gli eredi del quale la rivendevano nel 1775 a Giuseppe e Giovanni d’Antonio Meucci. Andò dipoi nei Tallinucci nel 1790, poi nel 1817 ai Baraffael, quindi nei Servi e nel 1831 ai Rosselli Del Turco. In epoca più moderna fu Paoli, Trubetzkoi e quindi Braggiotti. Il proprietario attuale l’ha fatta notevolmente ampliare ed abbellire.
I Carducci. - Convento delle Cappuccine. — Fin dagli ultimi del XV secolo la famiglia Arrigucci possedeva nel popolo di Montughi un podere che verso la metà del secolo successivo si rileva essere annesso ad una villa che probabilmente venne in quel tempo stesso edificata di nuovo. Nel 1571, Filippo Arrigucci, morendo, lasciò questi suoi beni alla moglie Maddalena di Filippo Da Ricasoli dalla quale passò nel 1605 in eredità al figlio di secondo letto Dionigi di Francesco Carducci. I Carducci ampliarono la villa che da loro trasse il nomignolo che tuttora le è proprio. Dal 1624 al 1738 la tenne, per concessione dei Carducci, Alessandro di Ser Francesco Del Serra, poi, nel 1766, dopo una causa fra Vittorio Suarez erede del Cav. Francesco Carducci e Giovan Filippo Michelozzi venne aggiudicata