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190 I DINTORNI DI FIRENZE.

Il Cionfo o La Loggia. - Case Turri. — Nel vicolo detto del Cionfo che va dalla via Bolognese alla via Faentina, sono diverse case presso le quali veggonsi i resti di una cospicua villa ridotta oggi a modesti usi rurali. Era un’antica casa da signore della famiglia Della Stufa che dal XV secolo la possedette fino alla fine di quello successivo. Poi fu dei Castelli o Da Castello che ne furono padroni fino a che non cadde in rovina.

Palagio dei Salviati o Montegonzi. - Villa Turri. — Fra le tante ville dei dintorni è una di quelle che meglio conservano la massa e le forme grandiose e solenni di un fortilizio medievale. E un ampio rettangolo coronato da un ballatoio, sporgente su mensole ed archetti, con merlatura guelfa sulla quale poggia la grande tettoia. Nell’interno ha un cortile che fu già ricco di artistiche decorazioni. Notevoli alterazioni vennero fatte alla fabbrica coll' apertura di molte finestre e colla moderna aggiunta di un corpo di fabbrica a guisa di torrino che turba l'armonia dell’antica struttura.

Il luogo appartenne nel XIV secolo ai Del Palagio che possedevano molte altre ville nella valle del Mugnone e da loro, ai primi del secolo successivo, l'acquistarono i Da Montegonzi famiglia di signori del contado che dette il proprio nome anche alla villa. Nel 1469 Arcangiolo di Messer Bartolommeo la vendeva per 1800 fiorini doro ad Alamanno Salviati. Nuovo splendore acquistò il superbo edifizio per opera di questa opulenta famiglia che ne curò in ogni modo l’abbellimento. Stando in questa sua villa, Jacopo Salviati, avrebbe, secondo la tradizione, ricevuto il canestro contenente la testa recisa dell’amante, la bella ed infelice Caterina Canacci, sacrificata crudelmente dalla gelosia di Veronica Cybo moglie del Salviati. Fra tanti altri più lieti ricordi di questa sontuosa villa è quello della dimora fattavi di frequente da quel geniale artista che fu Giovan Francesco Rustici il quale, amico di Jacopo Salviati il vecchio, adornò molte parti del fabbricato di sculture e di terracotte. Ma disgraziatamente coteste opere furono vittime, prima del fuoco che gli arrabbiati appiccarono alla villa in odio a’ Salviati partigiani de’ Medici