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160 I DINTORNI DI FIRENZE.

Il Moro. — Fin dal XIV secolo fu casa da signore dei Baldovini detti Del Pannocchia; poi passò negli Adimari, quindi in una famiglia Celli. Angiolo Celli nel 1678 ne fece donazione alle Monache di Chiarito dette le Ammantellate.

Saletta o Montereggi. — Fu fin dal XIV secolo e per tre secoli successivi, villa della famiglia Bastari o Rittafè.

Montereggi. — Il nome attuale di questa parte dei monti fiesolani che seguendo parallela al corso del torrente Mugnone si collega alla catena de’ poggi Mugellani che fanno capo al Monte Giovi, è la corruzione del latino Mons Regis. Si chiamò appunto Monte del Re questa contrada, dov’ebbero il completo dominio delle terre gl’imperatori di Germania e Re d’Italia che ne fecero donazione in gran parte ai Vescovi di Fiesole, fin dall’anno 890. Fu Guido Re d’Italia che arricchì di cotesti beni la mensa vescovile fiesolana, mentre Ottone II e Papa Pasquale II ne confermarono successivamente il possesso. In questa località ricca di naturali bellezze, resa fertile ed ubertosa dall’abbondanza delle acque, ebbero culla e potenza parecchie fra quelle illustri famiglie che

discese giù da Fiesole ab antiquo


vennero ad accrescere la popolazione di Firenze. Ricorderemo fra le altre; i Oaponsacclii, i Ferrantini, i Busini, i Cresci, i Crociani, i Baroncini, i Bastari che più tardi insieme ad altre nobili famiglie fiorentine popolarono di palagi e di case da signore quanti poggi che in antico avevano servito di gioconda villeggiatura alle opulente famiglie di Fiesole romana.

Pieve di S. Ilario a Montereggi. — È una delle più antiche pievi della diocesi di Fiesole e di essa si hanno ricordi fino dal X secolo. Situata in una località dove molte famiglie fiorentine ebbero fin da tempo lontanissimo palagi di campagna e beni di terra, fu di patronato di alcune di esse, mentre altre vi ebbero altari e sepolture. Ai primi del XIV secolo il patronato della pieve spettava alle famiglie Ferrantini, Baldovinetti e Struffi. Nel 1368 le due prime soltanto serbavano i diritti di patronato e nel 1465 i Ferrantini lasciavano la parte loro ai Caccini. Sulla fac-