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186 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
dove talvolta si trattenevano, lasciandovi poi d’ordinario i loro visconti o custodi. Presso Pomino, a Petrognano, avevano pure una ricca villa che un tempo era doviziosamente adorna d’importanti opere d’arte che per la maggior parte vennero in seguito trasferite a Fiesole.
La diocesi di Fiesole è vastissima e si distende anche nel Valdarno, nel Casentino e nel Chianti.
Seminario Vescovile. — È un edifizio grandioso; ma modesto nelle decorazioni esterne. Fu eretto di piccole proporzioni nel 1637 dal vescovo Neri Altoviti del quale si vede lo stemma sulla porta esterna; diversi altri vescovi si adoperarono successivamente ad accrescere e migliorare il fabbricato e l’istituto. Vanno ricordati fra gli altri il vescovo Luigi Strozzi nel 1726, Francesco Maria Ginori nel 1737, Ranieri Mancini nel 1782, Giovan Battista Parretti ed in epoca moderna, Luigi Corsani. Il seminario è provvisto di una ricca biblioteca iniziata col dono cospicuo del canonico Angelo Maria Bandini e successivamente accresciuta di continuo. E provvisto pure di ricchi gabinetti di fisica, chimica e storia naturale e di un importante osservatorio meteorologico istituito a tempo del vescovo Corsani col concorso del Club Alpino Italiano.
Nell’oratorio del seminario è sull’altare un bassorilievo di terracotta invetriata rappresentante la Vergine col bambino Gesù fra i Santi Giovanni Battista, Pietro, Romolo e Donato di Scozia; nel gradino sono alcune piccole storie di santi. E opera di Giovanni Della Robbia.
Chiesa di S. Maria Primerana. — È un oratorio di antichissima origine e vuolsi edificato nel X secolo. Si chiamò anche di S. Maria Intemerata. Serviva generalmente alle cerimonie di carattere pubblico, talché vi si recavano annualmente nella seconda domenica di maggio i Podestà ed i Gonfalonieri di Fiesole per prender solennemente possesso del loro ufficio; così pure andavano a far atto di devozione all’immagine della Vergine i Vescovi appena eletti a capo della diocesi. Però dell’antica struttura dell'edifizio non restano che poche tracce nella tribuna, mentre tutto il resto fu trasformato nel XVI e XVII secolo. Fra