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124 I DINTORNI DI FIRENZE.

fosse collocato in questa villa della quale nelle sue lettere egli celebra la vaghezza e la quiete deliziosa.

Oratorio del Crocifisso di Fonte Lucente. — Sulla ripida pendice detta delle Coste, che dalla parte occidentale del monte di Fiesole scende verso la gola del Mugnone, è quest’oratorio edificato nel XVI secolo per racchiudervi un vecchio tabernacolo dov’era un Crocifisso scolpito in pietra. Diverse famiglie di Fiesole, o che avevano ville qui attorno, contribuirono insieme al popolo alla costruzione di quest’oratorio che venne adornato di buoni affreschi di Vincenzo Meucci e di Antonio Pittori.

Si conserva pure in quest’oratorio una tavola colla data 1398, quivi trasportata dalla chiesetta del distrutto Spedale di S. Giovanni Decollato in Pian di Mugnone, del quale parleremo a suo tempo. Rappresenta questo dipinto la Vergine in gloria che porge la cintola a S. Tommaso; ai lati sono S. Girolamo e S. Giovanni Battista.

Le Pergole. - Villa Ciardi-Duprè. — I frati Camaldolesi del monastero di S. Benedetto al Mugnone, uno degli edifizi distrutti nei giorni che precedettero l’ultimo assedio di Firenze, possedevano fino da’ primi del XV secolo un podere nelle Coste che più tardi s’intolò le Pergole. Della villa non si trova ricordo che alla fine del XVI secolo, sicché è da argomentarsi che i frati edificassero qui un luogo di villeggiatura, dopo la distruzione del loro convento. Nel 1666 Domenico di Bartolommeo Naccherelli prese a livello la villa ed il podere dai frati, i quali per quanto riuniti a quelli degli Angioli, conservarono sempre la loro indipendenza amministrativa. I Naccherelli possedettero fino agli ultimi del XVIII secolo la villa che dipoi fu Mori-Ubaldini, Cambiagi, Orsi, Quadri. Modernamente appartenne all’insigne scultore Giovanni Duprè il quale predilesse tanto questo quieto soggiorno, che volle scegliersi anche V ultima sua dimora nel vicino cimitero fiesolano.

Gli Allori, o lo Rose, o le Coste. - Villa Bertelli. — Antichissimo possesso dei Giuntini, questa villa si disse anche le Rose forse perchè i di lei proprietarj avevano per arme le rose. I Giuntini la venderono nel 1622 a Maria