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120 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
la vendevano ai Borgherini. Estinta questa famiglia, la villa fu acquistata nel 1771 dal tenente colonnello Albergotto Albergotti che la rivendeva Fanno seguente a Margherita Rolle vedova di Boberto Walpole conte di Oxford.
Dalla prima metà del XIX secolo fino a pochi anni addietro la villa fu del Cav. Guglielmo Spence, gentiluomo inglese, artista geniale, che per lunga consuetudine divenne fiorentino, lasciando i più cari e graditi ricordi del suo spirito, della sua liberalità, della sua intraprendenza, del suo ingegno multiforme.
La villa conserva in molte parti la bella architettura di Michelozzo.
Sull’opposto lato della via, alla pendice del poggio di S. Francesco, sorge la villa, già convento di
S. Girolamo. — Carlo dei Conti Guidi di Montegranello fondò nel 1360 in questo luogo un piccolo convento, dove istituì la congregazione degli Eremiti di S. Girolamo, che venuta ben presto in gran favore, immensamente si accrebbe, cosicché Cosimo de’ Medici, per amicizia che aveva col fondatore di cotest’ordine, fece ampliare e ricostruire a sue spese il convento e la chiesa coll’architettura del Michelozzi. Altre famiglie seguirono l’esempio dei Medici e così la chiesa di S. Girolamo fu abbellita straordinariamente di altari, di marmi, e di opere d’arte. I Salviati, i Bucellai, i Guadagni, i Medici, ebbero il patronato degli altari che adornano la chiesa. Fra le opere d’arte si notavano dei dipinti del Ghirlandajo dell’Angelico, di Neri di Bicci, dei bassorilievi in porfido di Francesco Ferrucci, opere che per la difficoltà dell’esecuzione parvero meravigliose, pitture di Giovanni da S. Giovanni nel refettorio, e diverse altre cose pregevolissime.
Soppressi i Girolamini nel 1668 da Clemente IX, il vasto convento fu acquistato dai Conti Bardi di Vernio che lo ridussero a villa, conservando la chiesa ad uso di cappella. Dopo fu dei Ricasoli ed il P. Luigi Ricasoli della compagnia di Gesù lo lasciava alla compagnia stessa che per qualche tempo lo tenne come casa generalizia.
Le opere d’arte che erano nella chiesa andarono vendute prima che ne prendessero possesso i Gesuiti ed il