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BARRIERA DELLE CURE. 97

e Belcarres pari d’Inghilterra ed uno dei più ricchi gentiluomini del Regno Unito.

I possessori attuali ebbero l’onore di ospitarvi, nel lungo soggiorno fatto a Firenze, S. M. la Regina Vittoria della Gran Brettagna.

Ad essi si deve la soppressione della vecchia ed incomoda strada e la sostituzione d’essa con altra che, liberando la villa, si svolge con leggera inclinazione sulla pendice della collina verso la valle del Mugnone.

Lungo questo tratto di via venne edificato dallo stesso Conte di Crawford un piccolo ospizio che serve di sosta alle Confraternite di Misericordia di Firenze e di Fiesole, quando trasportano gl’infermi allo Spedale.

Schifanoja. - Villa Young Nonvood. — Poco distante dall’antica villa Palmieri, sorge un’altra antica villa che è stata modernamente ingrandita e corredata di uno splendido giardino. In origine apparteneva alla famiglia Cresci, la quale ebbe numerosi possessi in altra parte della pittoresca valle del Mugnone e che la possedette fino all’anno 1550 in cui la vendè a Bartolommeo di Bate di Zaccheria. Questi la lasciò per testamento, nel 1571, ad Antonio di Marco Pacini dall’Incastro il quale la vendeva dopo tre anni a Francesco di Filippo Alamanneschi della consorteria degli Adimari e nel 1613 la villa andò in dote a Caterina di Filippo moglie del Cav. Cosimo di Filippo Dell’Antella. Nel 1755 Girolamo Capponi Dell’Antella la vendeva a Lorenzo di Bartolommeo Saletti valente cultore dell’arte musicale e più tardi fu dei Ciacchi, quindi dei Settimanni loro eredi.

Schifanoja o la Badia. - Villa Pasqui. — Di questa villa si trova ricordo in un documento dal 1341 dal quale risulta che Sandro del fu Lapo Covoni dava in affitto a Giovanni di Lapo di Giunta due poderi, detti Schifanoja e Granajo. Il primo di cotesti poderi colla villa che vi fu fabbricata, passò in possesso della Compagnia di S. Donato di Scozia nella Badia Fiesolana, dalla quale fu dato a livello nel 1493 a Giovanni di Jacopo Dell’Erede. Nel 1562 i diritti livellari passarono per compra in Carlo di Tommaso Sacchetti maniscalco ed alla morte di lui, nel 1588, ven-


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