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90 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
La Querce o Camerata. - Villa Boutourlinn. — Modernamente chiamata Villa Aurora, è un luogo delizioso di villeggiatura circondato da un ampio giardino che ricchissimo di piante e di fiori si distende sulla pendice verso il Mugnone. Appartenne come la villa delle Forbici ai Falconieri; nel 1430 la casa col podere era proprietà in parte d’Agnoletta vedova de’ Neri Falconieri ed in parte di Jacopo Betti Berlinghieri. Poco dopo, questa seconda famiglia, divenuta sola proprietaria della casa da signore, l’alienava a Lorenzo d’Antonio Spinelli, la celebre famiglia che sui colli di Camerata aveva già altre importanti ville e molti poderi. Dagli Spinelli la compravano i Salviati unendola alla loro vasta possessione che composta d’un gran numero di poderi e di non meno di dieci ville, si distendeva pei colli ridenti che attorniano il monte desolano. Essa restò a far parte del patrimonio Salviati fino a che la famiglia venne a mancare. Gli abbellimenti alla villa ed ai giardini furono fatti dai Conti Bouturlinn che da oltre mezzo secolo ne sono proprietarj.
Camerata. - Villa Chiari-Pestellini. — Villa di moderna ricostruzione e di aspetto assai elegante, situata in mezzo ai giardini sulla destra della via della Piazzola. È d’origine assai antica e fu uno dei numerosi possessi della famiglia Spinelli. Era nel 1427 di Lorenzo d’Antonio Spinelli autorevole cittadino che nel 1442 fu delegato a ricevere l’accomandigia del Marchese Spinetta Malaspina. Anche questa villa, come tante altre vicine, andò a far parte del patrimonio Salviati quando, nel 1525 Antonio d’Inghilese Spinelli lo vendeva ad Averardo Salviati.
Il Garofano in Camerata. - Villa Bondi. — Questa villa che circondata da un bel giardino sorge fra la Via della Piazzola e quella delle Forbici, ha una importanza tutta speciale per le gloriose memorie che ad essa si collegano e per l’importanza artistica alla quale è stata restituita con ogni maggior cura dai suoi attuali proprietarj. Somma gloria è infatti per questo antico palazzo di campagna quella di essere appartenuto e di aver servito di villeggiatura a Dante Alighieri. In occasione di certe sistemazioni d’interessi fra i figli ed il fratello del Divino