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82 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
tini, forse di quella famiglia Martini che stava a Venezia e che contribuì più tardi ad arricchire la chiesa di S. Domenico di Fiesole, donava questa casa da signore colle terre annesse allo Spedale di S. Maria Nuova. Questo, tenne per qualche tempo, il possesso poi, nel 1546, con contratto del 29 aprile lo concedeva a livello a Messer Agnolo Niccolini Senatore devoto a Cosimo I il quale, dopo averlo adoperato in molte altissime missioni, lo indusse nella tarda età ad abbracciare la carriera ecclesiastica nella quale ebbe nel 1564 l’arcivescovado di Pisa e nell’anno dopo il cappello cardinalizio. Nel contratto collo Spedale di S. Maria Nuova Agnolo Niccolini si obbligò a pagare 350 fiorini d’oro d’entratura, e un canone annuo di 2 libbre di cera per quel possesso che è così descritto: «una casa da signore con cappella, orto e due poderi».
Il 2 settembre 1562, con altro contratto, lo stesso Messer Agnolo lo affrancava dal vincolo livellare ed impiegava le sue rendite nell’abbellire in ogni modo la villa che lasciò in eredità al figlio Senatore Giovanni. I Niccolini ebbero fino al decorso secolo la proprietà della villa di Camerata. In epoca moderna il Comm. Angiolo Modigliani, che l’aveva acquistata, la fece completamente restaurare, conservandole però tutto il carattere sontuoso datole dal Cardinale Niccolini. Essa è di bello stile del XVI secolo, ricca di pietrami nei quali veggonsi scolpiti gli stemmi della famiglia Niccolini e di casa Medici ed è circondata da un delizioso giardino.
Camerata o il Monte. - Villa Pelhen. — Nel XIV secolo gli Albizzi possedevano già questa casa da signore insieme a poderi ed a terre vicine e quando nel 1372 Alessandro e Bartolommeo si separarono dalla famiglia per assumere il nuovo cognome degli Alessandri, questo possesso toccò a loro nelle divise coi parenti. Nel 1427 la villa apparteneva ai figli di Ugo degli Alessandri, Bartolommeo viceré di Sicilia e consigliere della regina Isabella di Napoli, Alessandro cittadino di grande autorità, valoroso capitano, e Niccolò, tutti e tre nemici accerrimi di casa Medici. Gli Alessandri ebbero il possesso di questa villa fino alla seconda metà del XVIII secolo; poi essa