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60 | il ghetto di firenze |
Accanto alle case dei Tosinghi, erano quelle dei Della Tosa loro consorti e loro compagni per potenza e per ricchezza. Si dice che una certa donna entrata in casa Bisdomini e che si diceva la Tosa, fosse l’origine del nome di questa famiglia; e ad avvalorare questa affermazione contribuisce il fatto che per molto tempo essi si dicevano non i Della Tosa, ma i figliuoli della Tosa e nei documenti degli archivi si trovano ancora ricordate le Piazze dei Figli della Tosa e le Volte dei figli della Tosa.
Come i Tosinghi ebbero gran numero di cittadini illustri e di guerrieri valorosi.
Però il periodo di grandezza e di potenza fu per questa famiglia quello in cui le fazioni dei Bianchi e de’ Neri si contendevano il primato. Ascritti al secondo di questi partiti, si può dire che ne costituissero la parte più forte, in grazia delle aderenze e alle ricchezze loro. Messer Rosso era il cittadino capace di comandare a tutta la città e Corso Donati, capo riconosciuto del partito, nella sua smania ambiziosa di signoria, sapeva tanto bene quanto fossero potenti i Della Tosa, che con ogni mezzo procurò di tenerseli amici. E per riuscirvi nulla lasciò intentato, nulla lo spaventò.
Non sentì nemmeno gli affetti della famiglia,