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tica, della Misericordia funebre e di quella di soccorso per gli ammalati ecc.

Ultimamente questi locali destinati al culto israelitico erano come un oasi in mezzo ad un ammasso di quartierucci, di alberghi d’infima specie, di luride catapecchie, dove alloggiavano centinaia di persone. Sono difatti quì attorno alcuni quartieri più sudici e più tristi di questa località.

Non è facile scordare il buio completo, la tristezza degli ambienti, il sudiciume di quella specie di antro che popolarmente si diceva il quartiere del calzolaio e che è situato proprio al di sotto della confraternità, come non si può dimenticare l'orrore ed il sudiciume del cosiddetto Androne un lunghissimo corridoio fiancheggiato da stanzucce, da sottoscala, da altri anditi più piccoli dove nottetempo si rintanavano centinaia e centinaia di esseri umani per averne un asilo, un riposo.... che doveva esser molto relativo. Era in fondo a questo androne una stanzetta, una specie di cappella, che serviva ad alcune cerimonie funebri e siccome quando fu abbandonata vi rimasero delle panche lungo le pareti così anche coteste furono utilizzate come giacigli e in cotesto ambiente cupo, ristetto, basso si accoglievano fino otto e dieci persone. E nemmeno