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28 | il ghetto di firenze |
stassero denari era talmente sentita, che il bando si revoca e la Repubblica si accorda a lasciarli abitare Firenze, ottenendo di poter cavare 200,000 fiorini condannando i giudei «della loro scellerataggine.»
Nel 1567 al segno primitivo che portavano sugli abiti e che facilmente poteva nascondersi o non esser veduto, si ordina di sostituire un tondo giallo abbastanza grande da portarsi costantemente sulla berretta.
Cosimo De’ Medici, spintovi da Papa Paolo IV determinò che gli ebrei, che a poco alla volta si erano sparsi per vari luoghi della città, dovessero abitare tutti uniti ed in un luogo chiuso, da dove non potessero uscire che in determinate ore e dove potessero esser facilmente sorvegliati.
E il luogo scelto fu appunto quel ceppo di case che anche allora si chiamavano il Frascato.
Bernardo Buontalenti, architetto del Granduca, ridusse tutti gli antichi palazzi, le antiche case, ad un solo stabile, chiudendo i vecchi vicoli e lasciando solo due aperture munite di cancelli di ferro. In questo recinto gl’isdraeliti andarono ad abitare il 6 dicembre del 1571.
La località era dapprima tutt’altro che comoda, tutt’altro che adattata ad accogliere un numero considerevole di famiglie; ma sotto Co-