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III


TERZO AMORE

(1530-1531)

CVII

Ricade ne’ lacci d’amore.

Ben mille volte avea ristretto al core
i pensier freddi e le gelate voglie,
per non provar piú l’amorose doglie,
che fur principio al mio crudel dolore;

e, pensando al mio lungo e vano errore
e qual frutto in amar breve si coglie,
avea l’altere ed onorate spoglie
tolto di mano a l’empio mio signore;

quando donna gentil con uno sguardo
e con soavi angeliche parole
fece de l’alma mia dolce rapina:

tremando allor nel foco, ov’io tutt’ardo,
chinai la fronte, com’uom vinto suole;
ché mal si fugge quel che ’l ciel destina.