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CII

Sul medesimo argomento.

Traggeti a piú bel rio l’ardente sete,
salendo sovra ’l cerchio de la luna,
alma, che corto vedi e senz’alcuna
speme d’onesto fin t’affondi in Lete;

e ti diporta per le sante e liete
contrade, ove non può morte e fortuna,
sparso e negletto ciò che ’l mondo aduna
e sciolta e rotta l’amorosa rete,

dove s’intrica il cor, dove s’annoda
e dove grida nel morir aita
e lá ’ve gli occhi miei fan largo fiume.

Fa che nel tuo partir di te non goda
l’empio avversario ch’a peccar ne ’nvita,
ché tempo è di ritrarsi al vero lume.

CIII


Mirabile esempio il Crocifisso.

Almo e beato giorno,
nel quale il giusto dolce Gesú mio
in croce morir volse
e da lacci e da reti il mondo sciolse,
che n’avea tese il nemico empio e rio,
deh, fia mai cor si crudo che, mirando
quel santo petto, quelle mani e quelle
piante che solean giá calcar le stelle,
trafitte al duro legno, lagrimando
non vada le sue pene e ’l nostro errore?
Deh, genti egre, meschine,
mirate il mio Signore
coronato di spine,

con gli occhi lagrimosi e il volto esangue,

mirate il sparso sangue

e i duri cori intenerite tanto

che versi duol la lingua e gli occhi pianto.