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clxxv. Al cardinale Fulvio della Cornia per la reintegrazione dei maestrati in Perugia .pag. 246

clxxvi. In morte di Francesco Colombo, detto «Platone»» 247

Clxxvii. NelPoccasione medesima.» 247

clxxviii. Al cardinale Giulio della Rovere, legato di Perugia, quando Guidobaldo, suo fratello, fu eletto capitano generale da Giulio terzo.» 248

III. — IMITAZIONI E TRADUZIONI

clxxix. Lo sfacelo di una famiglia.» 251

clxxx. Sul medesimo argomento.» 251

clxxxi. Didone si trafigge. Da Virgilio, Eneide , iv . . .» 252

clxxxii. Il sepolcro di Enea. Dall’epitaffio di Ausonio per

Niobe.» 252

clxxxiii. Sulla tomba di Giulio Cesare. Forse dall’epitaffio

del Campano per Cesare.» 253

clxxxiv. Da Orazio, Odi í 1, 28.» 253

clxxxv. Da Orazio, Odi , 1, 33.» 254

clxxxvi. Da Orazio, Odi } iv, io.» 254

clxxxvii. Da Ovidio, Metamorfosi , xm.» 255

clxxx vili. Da Apuleio, Asino d*oro , iv-vi.» 271

IV. — RIME SATIRICHE E BURLESCHE

clxxxix. A Braccio Baglioni. Contro i traditori.» 279

cxc. A un Niccolò Giovanni scherzando sopra i nomi di lui» 281

cxci. In lode delia pederastia.» 283

cxcu. A Francesco Colombo, soprannominato Platone.

Contro la pederastia.» 287

cxciii. Sulle torte.» 292

cxciv. Il trionfo del Tempo . * 293

cxcv. A Galeotto degli Oddi. In lode di noncovelle . .» 295

cxcvi. In lode di Bernardo Giusti.» 298

cxcvii. In lode delPosteria.» 300

cxc vili. Per il rapimento della sua gatta.» 307

cxcix. Dá la baia a uno sciocco.» 311

V. — RIME SACRE (circa 1548-1553)

CC. Iddio lo sollevi dai sensi.» 313

cci. SulP Epifania.» 314

ccn. Implora perdono da Dio.» 314

ceni. Sul venerdí santo.» 317

cciv. Niente piú miracoloso della morte di Cristo . .» 317

ccv. Nel quarantesimo suo natalizio: venerdí santo . .» 318

ccvi. Per la Pentecoste.» 318