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3
Glorioso signor, tu perdonasti
al reo ladron che ti avea tant’offeso;
ne l’aspra tua passion ti smenticasti
di quei che te menar legato e preso;
con la lingua e col cor poscia pregasti
per quei che in croce ti avean vilipeso:
perdona ancóra a me, ché a te s’aspetta,
come a Dio, i perdonar, non la vendetta.
4
Scorgimi ’l bon cammin, ché sei mio duce,
che io teco venghi a la gloria superna:
tu sei via, vita, veritá e luce
del mondo tutto, e per te si governa;
e poi, quando ti piaccia, mi conduce
per mostrar la pietá che in te s’interna,
se mai fu prego alcun di grazia degno,
con gli altri eletti tuoi nel tuo bel regno.
5
Piacciati, signor mio, di prender cura
di questa in alto mar spalmata barca,
per accidente e poi per sua natura
di grave colpa e di peccati carca:
il mar rinforza e lei con gran paura
entro a Scilla e Cariddi errando varca
e teme che fortuna col suo orgoglio
non la sommerga o la percuota in scoglio.
6
Alzar le luci a gran fatica ardisco
per mirarti, Signor, in tanta pena,
confitto in questa croce, e ne nutrisco
dolor in me ch’a lacrimar mi mena,
e di novo il cor mio ti offerisco
come la tua divota Maddalena,
e piang’anch’ io, come giá pianse lei,
la morte tua e li peccati miei.