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Tu mi risponderai che ognun uccella
questo boccone e chiunque vive al mondo
36 il cerca, il brama, il pensa e ne favella;

e eh’ i geometri dicono che’l tondo
è piú perfetto assai che ’l quadro o ’l fesso,
39 massime quel che non ha fin né fondo;

e ch’avendo con femine interesso,
l’uom s’ingomma, s’indoglia, imbolla e pela,
42 e che coi maschi non avvien si spesso;

col padron si passeggia e si querela
quasi a sua posta e non ne vien vergogna,

45 se ben la cosa non s’asconde o cela;

Roma, Venezia. Fiorenza e Bologna
ed ogni altra cittá c’ha del civile,

48 desta fa quel mistier, dormendo il sogna;

è mestier reverendo e signorile,
che ci assotiglia la vista e l’ingegno
51 e però ti domanda arte sottile;

ben si può dir che sia di piombo o legno
chi per te non si spolpa, snerva e sfila.

54 Dirmi queste e piú cose è ’l tuo disegno.

Io ti rispondo, e non come uom che svila
e vuol comprar, ch’io non apprezz’un fico
57 Ganimede, Narciso, Adone ed Ila.

Questo vizio ’l trovò nel temp’antico
un capriccio d’Orfeo pazzo e bestiale,

60 quando a le donne diventò nimico.

E perché in vero l’uomo è un animale,
tant’ inquieto che talor gli approda,

63 piú che la carne, i cardi e ’l caviale,

e nel vestire e in tutto ’l resto loda
chi sforza la natura, allora parse
66 che stesse bene agli uomini la coda.

Questo error prima fra i signor si sparse,
però ch’i gusti lor, torti e svogliati,

69 soglion di cose strane dilettarse,

e, da quel falso giudizio tirati
gli altri plebei corrivi, è poi cresciuto
72 l’uso si che si scolla insino ai frati.