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IV



CLXXXIX

A Braccio Raglioni. Contro i traditori, (forse il 1527)

Chi si fida in altrui quanto è mal saggio!
Prima poco splendea, pur oggi è spento
3 de la fede tra noi l’ultimo raggio.

Non si trova un fra mille uomini e cento
che con un suo particolar non pensi
6 usar qualche color di tradimento.

Sol con la fraude al suo bisogno viensi ;
l’immensa ingratitudine (ahi, mal nato
9 secolo!) paga i benefici immensi:

quel eh’è piú debitor, quel è piú ingrato;
chi dev’esser piú fido è men leale;

12 tanto il mondo è corrotto e adulterato.

L’amar non giova, il ben servir non vale,
anzi per cosa vii par che s’additi
15 chi non sa per il ben render il male.

Son gli amici e i parenti oggi traditi
dagli amici e parenti, e spesso sconta
18 un gran demerto gli obblighi infiniti.

Dunque amicizia, affinitá congionta
non ci assicura, anzi via piú c’inganna
21 quanto ha piú ’l destro a farci danno ed onta.