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Sorgeano i muri suoi lucidi e tersi,
d’argento sculto in varie forme belle:
quivi di volti e d’abiti diversi
son dolci ninfe e vaghe fiere e snelle;
cosa piú naturai non può vedersi,
ben da aspettarne i gesti e le favelle;
e ’l finto è tanto qui simile al vero,
che con la vista inganna anco il pensiero.

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Cedro ed avorio piú de l’Indo degno
formano i travi con sottil lavoro,
che sotto riccamente han per sostegno
alte colonne adamantine e d’oro;
vince lo stile ed ogni umano ingegno
l’alta disposizion, l’ampio tesoro;
copia di ricche e varie pietre fregia
il pavimento con pittura egregia.
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— Beati a cui fuor d’uman uso lice
tra smeraldi e rubin muovere ’l piede! —
stupida, Psiche fra se stessa dice;
e con molta attenzion ricerca e vede
ogni parete in la casa felice
di lame d’or coperta insino al piede
colorite di smalto in varie fogge;
e son cosi camere, sale e logge.
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Quel lampeggiar de le gemmate sponde
ripercuote in se stesso e fa ritorno,
tal che se Febo il chiaro viso asconde,
può formar suo mal grado un altro giorno:
al stupendo edifizio ben risponde
il ricco ornato e ’l paramento adorno,
come per Giove, ch’abitar volesse
qua giuso in terra, apparecchiata stesse.