Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/236

CLIV

Invocazione e invito ad Amore.
1
Amor, che voli ai bei pensieri in cima
e negli occhi piú vaghi il seggio tieni,
lascia Citerá e l’odorato clima
del tuo bel Cipro, e in questo luogo vieni
dove il piú bel pensier s’alza e sublima,
dove son vólti piú che ’l ciel sereni ;
e se bellezza e se valor ti muove,
volgi, Amor, qui il tuo corso e non altrove.
2
Vieni, Amor, che piú degno e dolce luoco
trovar non puoi dovunque il volo aggiri;
mena teco il diletto, il riso e ’l giuoco
e lascia star le lacrime e i sospiri :

• Ar* I a Ir» mi opf 1 r> 1 r-r-> n rlorfn r*n1 firn fi»

di virtute e d’onore alti desiri,
né ti sia l’onestade oggi nimica,
poiché a queste bellezze è fatta amica.
3
Deponi, Amor, tutte l’altre armi e prendi
la piú chiara, soave e pura face
e rinfiammate nostre voglie accendi
di bella gioia e di perpetua pace.

Scendi veloce ai nostri preghi, scendi :
ecco ciascuno al tuo venir giá tace;
giá le tue penne sopra noi fan ombra
e ’l tuo bel fuoco ogni bel petto ingombra.