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IV

QUARTO AMORE La meretrice Ortensia

(1547)

LII

A monsignor Giulio Oradini che gli sia scudo contro amore.

Fra immaginate erbette e finte rose,
d’un tetto a l’ombra e non d’abeti o faggi,
mentre giá rivolgendo or versi or prose,
rinnovando d’Amor gli avuti oltraggi,
mi sovvenne di voi che l’amorose
fiamme fuggite, come fanno i saggi,
per naturale istinto o pur eh’in voi
la ragion cosi regga i sensi suoi.
2
Del ciel cortese dono e grazia rara,
degna ben di non molti, a pochi infusa,
e, con l’altre virtú che insieme a gara
crescono in voi, meritamente è chiusa:
ma, come il saper vostro apre e fa chiara
l’arte ch’oggi è fra noi tanto confusa,
cosi fors’anco a l’altra gente insegna
vincer colui che sopra gli altri regna.