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XII

Altèro il viso, in lei, ma gentile il cuore.

1
Superbo cuor sotto un aspetto umile
senza molto cercar spesso si trova,
ma che superbo aspetto un cuor gentile
nasconda è cosa inusitata e nova;
e quanto piú è, quel, brutto esempio e vile,
tanto piú bel quest’altro in voi si prova;
ché celate ad ognun con vista altiera
pura umiltade e gentilezza vera.

2
E come a un volto falsamente pio
tosto ne le sue reti ognun trabocca,
cosi l’altiera fronte ogni desio
frena, quando di voi pensier gli tocca;
ma chi vi vede poi, come vid’io,
in si dolci parole aprir la bocca,
resta pien di vergogna e pentimento
d’essere stato a darvi ’l cuor si lento.
3
Ed io n’avrei vermiglio ancor l’aspetto,
se fossi stato a darvi ’l mio piú tardo;
ma pur, e troppo contra ogni disdetto,
incominciò quel fuoco ond’io tutt’ardo;
e portato l’ho chiuso entro nel petto,
spaventato dal vostro orribil sguardo:
or che vegg’io sotto contrario velo
non pensata umiltá, piú non vel celo.