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riconciliazione. | 7 |
modo sì triste gioco l’urtava andandole a svegliare nell’anima un sordo tumulto di bile, un principio di gelosia tormentosa. È la malattia, che più o meno acuta, travaglia sempre la donna, quando, come Paolina Grim*** visse in un ambiente di privazione assoluta di tuttociò che riguarda il mondo, che, con un naturale vivo, poetizzò nella solitudine, e non ebbe altra educazione che quella datale da un padre eccellente, ma ignaro del cuor femminile, di cui solo una madre sa temprar le impressioni.
Paolina Grim***, che non aveva sciupato il fiore de’ suoi affetti in amorucci sconclusionati, amava il suo fidanzato con quella specie di paura, d’ambascia, di febbre che fa drizzare i capelli all’avaro prostrato dinanzi al suo tesoro.
L’amante arrivava invariabilmente all’ora consueta, guardava la finestra di Paolina, sorrideva, salutava senza neppure avvedersi che al disopra un’altra testa di donna offriva la beltà de’ suoi contorni; entrava, faceva in due salti la scala e si sentiva felice dell’affettuosa stretta di mano