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60 | tommasina guidi. |
Come le parve dorato il sole; come le sembrò puro quel cielo di settembre, guardato con occhio riconoscente attraverso il prisma della felicità.
Si ritrasse, si accinse a discendere tendendo l’orecchio. In meno di tre minuti, i nuovi arrivati entravano nella loggia del casinetto.
Da un uscio di fianco, si presentò Paolina, leggermente colorita in viso; andò incontro a Cecilia, che non aveva più veduta dacchè si era sposata, e con vera gentilezza mista a condoglianza, le strinse la mano e la baciò su la guancia.
Quanto era cambiata e con quale umiltà corrispose alla benevola accoglienza, ringraziando ad occhi bassi, dichiarandosi immeritevole dell’invito. In pochi mesi, con la freschezza della salute, s’era involata dalla sua persona la vivace espressione di orgoglio e di leggerezza che la caratterizzava, ma siccome è l’anima che s’incarica della fisonomia nelle sue sfumature più delicate, così, considerando attentamente il viso pallido e serio della Rigotti, vi si scorgeva quella