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38 tommasina guidi.


— Ma, per esempio, vorrei che mi diceste, faccia così, faccia colà. Capite che con la mia professione non posso in coscienza ridurmi a contar le calze che vanno in bucato. Mi direte — le lasci contare alla serva. — Oibò! la serva ne conta nove quando sono dieci e ne intasca un paio, che mi par di vederla. Così in tutto il resto. Non vi è onestà nelle serve che ci regala in maggior numero la Romagna, uh!... la Romagna!... Si ha pure da desinare, potenze celesti! Fate la cosa tale, quanto costa? costa tanto. Troppo; lasciatela al bottegaio, in nome di Dio!... E ieri, sappiate bene, ieri, al colmo dell’impazienza e dell’ira, dissi: fate quel che volete. Non l’avessi detto, avvocato! In gingilli, in tartufi, in uova, in latte, in un diavolo che la porti, la megera spese un tesoro. Or bene, avvocato, s’ha d’andar avanti così?

E sul largo panciotto bianco, inamidato, incrociò solennemente le braccia.

— Fino a tanto, caro dottore, che ella avrà dato moglie a Tonino!...