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riconciliazione. 37

tete di grazia ch’io vi dica tutto quello che soffro. Ho io a chi rivolgermi? nessuno. Un ragazzo che va giù per le scale trenta volte il giorno; che sciupa, che pretende, che va per le corte — non ho più camicie — mi ci voglion le calze — i calzoni son rotti. Io? figuratevi! ho licenziato due serve in quindici giorni, e badate che a trovar serva non è mica facile. Vecchia?... non garba a Tonino. Giovane?... non garba a me. Capirete, avvocato, ho bisogno di quiete, io. E quando sono al letto dell’ammalato, se mi capita in testa un pensieraccio cattivo, che cosa faccio? Chi mi garantisce di aver limpida mente, sicura la mano? Ne convenite?...

— Ne convengo; rispondeva l’avvocato con quella sua ammirabile espressione di gentilezza e di calma che faceva di lui un uomo simpatico e rispettabile.

— Ciò mi consola, ma non è abbastanza per il caso mio; vorrei assistenza e consiglio, caro Zaeli!

— Ma...