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26 | tommasina guidi. |
scire così a dar loro una prova postuma di amore.
La sua professione gli accordava lauti guadagni, e fintanto che da un lato fiorivan le rendite e dall’altro erano tenui le uscite, la splendida idea s’andò maturando con quella facile persuasione che fa dire all’uomo — sono sicuro di far la tal cosa, se non oggi, certamente domani. — E i giorni passavano, i figli crescevano, e l’ottima idea del contratto di previdenza rimaneva nel sogno delle aspirazioni, mentre il denaro chiuso in una cassetta trovava molto bene la via di uscirne: — Farò domani, farò doman l’altro; — è la fede dell’ignorante in materia di tempo.
Lo colse la disgrazia di rimaner vedovo. Fu un crollo d’affetti e di interessi.
Per tributare all’estinta un omaggio fastoso, cui se non par lecito chiamar riprovevole è giusto chiamare incauto, il dottor Grim*** esaurì nelle funeralie, nel tumulo, nelle larghe elemosine, nel trasloco di casa, i risparmi già decimati, nè fuvvi caso di riammassarne mai più,