Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
126 | tommasina guidi. |
troppo violentemente dato in balia a una collera ingiuriosa. Dire a suo marito — vi credo — era facile cosa; ma dirlo con sicurezza di fede, quello era difficile. E per rispondere — non vi credo — le mancava il coraggio.
L’indugio disgustò l’avvocato.
— Capisco, disse ritraendosi di un passo, cangiando tono di voce. Donne d’intelligenza eletta, d’animo sinceramente devoto, ve ne sono poche al mondo. Io mi credevo di possederne una; ma non è vero.
Paolina si scosse.
— Perchè mi oltraggiate?
— Non è un oltraggio, è una verità dura e amara. Non è d’altronde colpa vostra, se ad un tratto mi comparite imperfetta; la colpa è mia che in un sogno d’amore m’era piaciuto vestirvi di meriti che non possedete.
— Ma... Zaeli! mormorò essa atterrita.
— L’illusione è stata bella come tutte le illusioni di amore. Ora a che disputare?... tu hai detto bene, continuò sorridendo ironicamente,