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112 tommasina guidi.

in tratto, al piano disotto, rompeva il silenzio, nulla giungeva agli orecchi di Paolina, assorta nei suo dolore di donna tradita. Veramente tradita; a che pro illudersi?... Le campane della parrocchia la scossero finalmente; era mezzogiorno, e in quel punto la sua donna di servizio batteva discretamente all’uscio per dirle che la colazione era pronta.

Mangiare?... mangiano forse le donne tradite?! domandò a se stessa.

— Lasciatemi sola, rispose con debole voce. Una voce argentina vibrò all’aperto e salì dal prato all’orecchio di Paolina come una nota di organetto o un trillo d’usignuolo.

— Ohe di casa! non v’è nessuno?

— Tonino! che cosa vuole Tonino!

— Non mi si apre, no? quale idea? siete chiuse in gabbia a mo’ degli orsi o siete andate alla Madonna di San Luca?...

La serva volò giù dalle scale, e Paolina andò allo specchio per riparare al disordine della sua toeletta. Rimanersi in camera era impossibile poi-