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108 | tommasina guidi. |
medio!... si allontanavano soli, liberi in mezzo all’ampia cornice di verdura, di orizzonte, di acque cristalline; era troppo! Paolina avrebbe voluto sospingerli in città col soffio di bile che le fluttuava in petto, o raggiungerli, frapporsi fra loro e intimare al marito — non la guardare! — I diciannove anni di Paolina erano insufficienti a darle consiglio in quella furia di temporale e piuttosto vi si piegavano sotto, restavan sbattuti, flagellati come un mazzetto di fiori su cui cade la brina.
Veramente addolorata tornò in casa e andò nella sua camera per cercarvi riposo; si affondò nella grande seggiola a bracciuoli, la testa nelle mani, i gomiti sulle ginocchia, piangente e fantasticante.
Ma la penombra della camera le accrebbe i tormenti del cuore e sorse tosto per cercar della luce.
Spalancò la finestra, si avvide d’aver rovesciato il calamaio sopra la scrivania di suo marito e contemplò il guasto, il disordine con oc-