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il pavimento tutto intarsiato di marmi di vario colore divisati con mirabil disegno. Quello della navata di mezzo è di Francesco da San Gallo; quello intorno al coro fu fatto sul disegno di Michelangiolo; ed il rimanente è di Baccio d’Àgnolo. A mano destra evvi il ritratto di Brunellesco scolpito in marmo dal Buggiano suo scolare. Ne segue il ritratto di Giotto opera di Benedetto da Maiano, con gli appresso eleganti versi del Poliziano:

Ille ego sum per quem picLura extincta revixit,
Cui quam recta manus tam fuit et facilis.
Naturae decrat nostrae quod defuit arti:
Plus licuit nulli pingere nec melius.
Miraris turrem egregiam sacro aere sonantem?
Haec quoque de modulo crevit ad astra meo.
Denique sum Jottus: quid opus fuit illa, referre?
Hoc nomen longi carminis instar erit.


Succedono quindi il mausoleo d’Antonio d'Orso vescovo fiorentino, e la statua dorata di Pietro Farnese capitano de’Fiorentini. Essa è collocata sopra una delle porte laterali, ed è opera di Jacopo Orcagna. Presso a questa porta è il mausoleo recentemente eretto a Giuseppe Bencivenni Pelli, lavoro del Garradori. Poco lungi da questo deposito trovasi dipinto a fresco da Lorenzo di Bicci l'altro di Fr. Luigi Marsili, teologo del Cardinal Pietro Corsini. Di mano del medesimo Bicci è l’altra pittura a fresco che serve di memo-