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IV

ad Agostino ed Agnolo Sanesi, nè a Niccola Aretino, nè a molti altri di quel tempo fu dato il produr qualche cosa che degna fosse di stare in qualche modo a confronto coi parti del greco scalpello. Il solo Donatello potè cotanto. Ei fu quegli e le cui opere ( giusta il parere del Vasari) ebber tanta grazia, disegno, e bontà che esse furono tenute più simili alle eccellenti opere degli antichi maestri, che quelle di qualunque altro fosser giammai. La Giuditta che adorna la Loggia dell Orcagna , e il S. Giorgio di Orsanmichele formano di lui l'elogio il piu bello. Levaronsi in fama non volgare, un Filarete, un Bertoldo, un Benedetto da Maiano, un Baccio da Montelupo, un Desiderio da Settignano, un Luca della Robbia , Michelozzo, Andrea Verrocchio la maggior parte allievi di Donatello , e superò di tutti l'eccellenza Lorenzo Ghiberti l'insigne gettatore delle Porte di S. Giovanni , monumento unico nel suo genere . Sorse quindi il primo luminare di questa città Michel' Angiolo che lo scoraggiamento fu di chi gli successe, e di chi attentossi d’imitarlo. Ad onta di pochi leggeri nei che dai meschini intelletti se gli sogliono attribuire; ad onta delle osservazioni di qualche moderno paradossista, egli è pur quel Michel' Angiolo che il nome meritossi di Divino, e di Dante della scultura.

Il Cellini dopo di lui meritò i primi