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bulacro) che corrisponde al giro esterno della seconda cavea, donde si saliva alle logge superiori di archi laterizii, destinate per la plebe.

Le due grandi nicchie a destra ed a sinistra dell’entrata dovevano contenere due statue di benemeriti cittadini, come si legge nelle iscrizioni sottoposte. La prima a destra apparteneva a C. Cuspio Pansa figlio, col titolo di pontefice, e l’altra a sinistra a Cuspio Pausa padre, col titolo di quatuorviro quinquennale e di prefetto, citando la legge Petronia.

c. cvspivs. c. f. f. pansa. pontif. d. vir. i. d.

c. cvspivs. c. f. pansa. pater. d. v. i. d.

iiii. qvinq. praef. id. ex. d. d. lege. petron.

Nella parte opposta di detta entrata principale vi è un’altra porta di sortita. Prima di arrivarsi all’arena, o alla gran piazza delle giostre, si può entrare da destra e da sinistra in un portico o corridoio sotterraneo, che gira intorno alla circonferenza dell’edificio. Esso è a volta e molto solido. Questo corridoio sotterraneo mostra l’opera più rispettabile dell’edificio pel suo stato tuttora intatto da non trovarsi in niun altro anfiteatro. Dal medesimo si ascende per mezzo di scalette alla prima ed alla seconda cavea, dove sedevano i magistrati ed i cittadini distinti.

Girando questo portico si scorgono sul muro diverse iscrizioni in rosso o in nero che trattano di complimenli ed ossequii.

L’ellissi di mezzo ossia l’arena è chiusa da un parapetto, podio, che la divide dalla prima cavea. Questo parapetto che serviva per tener sicuri gli spettatori dal furore delle fiere stizzite che vi giostravano, era sormontato da un’inferriata, e rivestito di stucco, su cui