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stenuta da quattro piedi, senza spalliera, e ricoperta da un cuscino a frange. Dall’altro lato nella base si vede effigiata una barca con i rematori in atto di giungere in porto ammainando le scale.

Tutto ciò sembra far allusione alla vita umana già arrivata al porto, dopo di aver sofferte tante tempeste.

L’epigrafe è concepita nel modo seguente:

Una liberta di Giulia Nevoleia a nome di Tyche elevò questo monumento durante la sua vita, per sè, e per Caio Munazio Fausto, Augustale, abitante di questo borgo, al quale per consenso del popolo i decurioni accordarono gli onori del bisellio in ricompensa dei suoi servizi; ed ella eresse questa tomba anche per i loro liberti e liberte.

Nel recinto medesimo del sepolcro, si trovò l’urna di Caio Munazio Atimeto, che visse 57 anni.

A sinistra n. 23.

Piccolo recinto murato ove osservasi un triclinio formato da tre letti di fabbrica. Era questo un luogo ove celebravano il banchetto funebre (silicernium).

31.) Sepolcro di Lucio Libella a dr. — Il sepolcro non ha colombario, ma offre un superbo gran piedistallo quadrato di travertino, scolpito con molta esattezza e leggiadria.

La seguente epigrafe era ripetuto in due lati della strada:

A Marco Alleio Lucio Libella padre, edile, duumviro prefetto quinquennale; ed a Marco Alleio Libella figlio, decurione, il quale visse 17 anni. Il luogo del monumento è stato loro concesso dal popolo. Alleia Decimilla figlia di Marco, sacerdotessa pubblica di Cerere, fece elevare questo sepolcro al suo sposo ed a suo figlio.