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gran braciere di bronzo con tre sedili dello stesso metallo, costruiti a spese di M. Nigidio Vaccula, il quale vi fece scolpire le seguenti parole:

m. nigidivs. vaccvla. p. s.

Un ordine di piccoli atleti di terracotta, i quali sono in positura di chi fa uno sforzo per reggere un gran peso, sostengono un cornicione che poggia sulle loro teste, e formano così degl’intervalli vuoti ove mettevansi i vasi di profumi e di essenze.

La soffitta è lavorata a cassettoni dipinti in rosso ed azzurro, in ciascuno dei quali sono graziosi bassorilievi.

L’ultima sala contiene la stufa (sudatorium), che ha in un lato una lunga vasca (baptisterium) rivestita di marmi, pel bagno caldo, e nella parte opposta una grande nicchia semicircolare (laconicum), in mezzo alla quale è una fontana da cui sgorgava l’acqua bollente e spargeva una nuvola di vapore. Sul giro della vasca si legge in lettere di bronzo.

cn. melissaeo, cn. f. apro m. Staio. m. f. rufo.

ii. vir. iter. id. labrvm. ex. d. d. ex. p. p. f. c.

constat. hs. icc. c. c. l.

Cneo Melisseo Apro, figlio di Cneo, M. Staio Rufo figlio di Marco, Duumviri una seconda volta per amministrar la giustizia, con decreto dei Decurioni, hanno preso cura di far costruire questa vasca a spese pubbliche. Costa 5250 sesterzii.

La volta ha due aperture che corrispondono al di sopra della fontana, queste erano chiuse da sportelli di legno con vetri. Sulla nicchia sono alcuni bassorilievi di stucco, che rappresentano Ninfe uscenti dal bagno.