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gnare il canto d’una giovinetta che le siede accanto, mentre che Patroclo in piedi ascolta il concerto e guarda furtivamente una fanciulla che sta più indietro del soggetto principale.
Traversando la fauce a sinistra del secondo tablino si trova un oecus finestrato coperto di tetto moderno per meglio conservarlo. Le sue pareti sono molto ben fatte a disegni architettonici, standovi due quadri, l’uno di Venere passando il mare su d’un Tritone che suona la lira, accompagnati da due Amori che spiegano il manto della Dea e lo sostengono come una vela, mentre altro Amore cavalcando un Tritone li segue suonando la doppia tibia — L’altro quadro presenta Ciparisso sedente col Cervo ai suoi piedi, ed allato Apollo.
Uscendo dall’atrio che sporge sul vicolo degli Augustali, si hanno due alae; ed in quella coverta da tetto moderno, trovasi una piccola cappella pei Dei Lari, col quadro di Apollo al momento d’aver raggiunta la sua bella Dafne, che all’istante fu cangiata in alloro, di cui se ne vede un ramoscello sulla sua testa.
N. 59 — In fondo si ha una sala di ricevimento colle pareti dipinte interamente in nero; ciò che ha dato occasione di denominarla della parete nera.
Sulle stesse pareti osservansi diversi quadretti. Il primo a destra esprime un Amorino scherzando con Psiche. Il secondo rappresenta quattro Amorini che scherzano giocosamente innanzi ad un’erma di Priapo itifallico. Il terzo esprime un sacrifizio a Marte, l’altro in prosieguo presenta anche sacrifizio forse a Mercurio.