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struzione di una casa pompeiana, cioè un atrio seguito da nn tablino e da un peristilio.

L’atrio era abbellito di un giardino ad aiuole disposte simmetricamente con mattoni in linea e ad emicicli, e con fontana ora dispogliata del suo rivestimento marmoreo. All’intorno è il colonnato che reggeva il tetto del portico.

Nell’angolo a dritta trovasi un larario con edicola di stucco, ove stava depositata qualche divinità familiare.

Passando il tablino con pavimennto bianco in musaico, si trova un secondo peristilio, in mezzo al quale è una grande piscina, e intorno un bel colonnato, i cui capitelli erano di stucco colorato.

Dopo la terza località a dritta segue un triclinio dipinto a colore azzurro, ed in mezzo al suo pavimento un eccellente musaico con pesci. Il quadro che si vede sulla parete a dritta, rappresenta Adone seduto e poggiato sulle gambe di Venere assistita da due Amori, la quale offre all’amante un ramoscello. Sull’altra parete a sinistra evvi altro quadro, il cui soggetto esprime una donna che vende alcuni Amorini rinchiusi in una gabbia che un uomo scopre e ne trae uno, onde sceglierlo e farne l’acquisto.

Sull’altro lato a sinistra si apre una bella exedra, di cui il fondo ad emiciclo contiene la nicchia d’una statua. Questa parete è quasi tutta deteriorata, conservando solamente tre quadretti; il primo di Leda che abbraccia amorosamente il Cigno e lo stringe al suo seno; il secondo d’una Sacerdotessa ricevendo le offerte da una ancella per depositarle sull’ara; il terzo di Achille seduto suonando la lira per accompa-