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ze. L’acqua vi circolava mediante tubi di piombo, che veggonsi addossati alle colonne. Salendo tre scalini vedesi un accurato restauro fatto nel tetto, che è stato riprodotto sulle tracce dell’antico.

In altra camera a dritta del laboratorio evvi un quadro, attualmente deteriorato, rappresentante Venere, che regge uno specchio ed intenta ad aggiustarsi i capelli, con allato un Amorino che le porge la cassetta delle gioie. A dritta del quadro Giove sedente.

Sullo stesso lato

All’angolo nord est della stessa isola XIV, il 23 aprile 1875 furono rinvenuti due scheletri umani; se ne fecero i modelli in gesso, e son quelli che attualmente si vedono nel Museo di Pompei, cioè quella giovine donna caduta boccone posta nell’armadio che può guardarsi da sotto, e l’uomo morto alla supina, che vedesi nella terza sala.

Regione V — Isola I — Cardo.

Casa N.° 18.

Il protiro è alquanto inclinato verso la via, per evitare che l’acqua della pioggia risultante dall’atrio avesse potuto ivi arrestarsi ed ingombrarne il passaggio.

L’atrio è dipinto a fondo rosso a scompartimenti, in ognuno dei quali un medaglione con busti di diverse divinità.

Il tablino ha un quadretto di Venere ed Adone.

Il viridario circoscritto da colonne, e queste rannodate da pluteo di fabbrica, ha di prospetto un gran quadro con veduta di campagna montuosa, ove un toro in fuga è avventato da una tigre, e più inlon-