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entrare. È unita al medesimo una grande palestra con porticati, destinata per gli esercizii ginnastici. Di fatti furono rinvenuti nella sua area diversi globi di pietra che servivano al gioco della sfera, al quale si esercitava la gioventù per acquistare forza ed agilità.

Nel lato sinistro è una grande vasca rettangolare per uso di bagno pubblico, fiancheggiata da due sale di trattenimento, di cui è osservabile quella in prosieguo del bagno per le sue dipinture, ove vedesi una nicchia rettangolare per contenere l’immagine di qualche nume protettore del luogo, ed al di sotto è un gran foro che conteneva un tubo di piombo per animare qualche getto d’acqua. Le mura sono dipinte a giardino con piedistalli sormontati da sfingi. Di lato alla nicchia sono due cariatidi reggendo nelle mani un bacino. Gira intorno una zona dipinta a riquadri, ed intermezzata di paesaggi con delfini e pigmei.

Queste due sale erano destinate come districtarium, ove ognuno coi strigili si ripuliva il corpo dopo gli esercizî della palestra, e si ungeva di olio e di essenze odorifere.

L’altra sala contigua che ha l’entrata a sinistra del primo portico, apoditherium conteneva gli armadi, per deporvi le vestimenta dei giostratori, ed anche le biancherie per asciugarsi dopo il bagno. Il muro esterno di questa sala è da ammirarsi per i bassorilievi di stucco che rappresentano prospettive e figure.

Di fronte all’ingresso, sul lato sinistro ove trovasi una porta secondaria, evvi una camera a due grandi finestre.

Da questo stesso lato trovasi l’accesso alle latrine, che venivano nettate mediante l’acqua fluente.