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do bianco, sormontati da una cornice di stucco colorato. In ciascuna parete evvi un quadretto; il 1° a destra esprimente un Fauno che suona le tibie — il l’Amore che regge uno specchio a Venere sedente, che glielo fa volgere verso un Ermafrodita per farlo rimirare. Il 3° Apollo suonando la lira — negli altri compartimenti sono dipinte le Muse.
Uscendo da questa casa, trovasi una strada a scaloni, che mena all’Anfiteatro, di cui si trova la descrizione in fine.
Il quadrivio forma scompartimento di quattro principali Regioni, cioè I. IX. VII. e VIII. Evvi una fontana ed un piedistallo di marmo che reggeva la statua di Marco Olconio Rufo, (oggi al Museo di Napoli) contenente una iscrizione, concepita nel modo seguente:
A. M. Olconio Rufo figlio di Marco, tribuno dei soldati eletto dal popolo, duumviro per amministrar la giustizia cinque volte, delle quali due quinquennale, Sacerdote di Cesare Augusto e Patirono della Colonia.
Uscendo di nuovo sulla strada dell’Abbondanza si osserva dirimpetto alle Terme la
N. 15. — La disposizione architettonica può dirsi conforme alle altre abitazioni; ma ciò che la rende importante, è il ritratto del proprietario, scolpito in marmo, situalo di fronte all’entrata portante l’epigrafe Cornelio Rufo.
Regione VIII — Isola IV— Decumano minore
* CASA DI MARCO OLCONIO4.) Le due botteghe che precedono, portante i numeri 2 e 3, hanno comunicazione tra loro e sono